Il Vescovo di Foggia-Bovino in prima linea contro l’emergenza idrica in Capitanata

La crisi idrica che attanaglia la Capitanata non può più essere ignorata. È un dramma che mette a rischio l’agricoltura, l’economia e il futuro stesso del territorio. Di fronte a questa emergenza Mons. Giorgio Ferretti, arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino, ha lanciato un appello accorato per la creazione di un patto tra istituzioni, cittadini e forze sociali per affrontare insieme questa crisi.


Mons. Giorgio Ferretti

L’intervento del Vescovo è arrivato nel corso del convegno “Sorella acqua, uso sostenibile dell’acqua in agricoltura”, che si è tenuto il 20 marzo organizzato dal Dipartimento di scienze agrarie, alimenti, risorse naturali e ingegneria dell’Università di Foggia. Durante il suo discorso, Mons. Ferretti ha sottolineato l’urgenza di un’azione concreta, rivelando di aver già avviato contatti con il Governo per chiedere l’istituzione di un tavolo di lavoro emergenziale.



“Dobbiamo riflettere insieme – ha dichiarato il presule – università, istituzioni, società civile. Questo convegno è solo un primo passo, ma è fondamentale per costruire soluzioni concrete. Se non agiamo subito, le conseguenze saranno epocali per il nostro territorio”.
L’invito di Mons. Ferretti è chiaro: superare divisioni e particolarismi per unire le forze. “C’è bisogno di una nuova alleanza – ha insistito – tra istituzioni, chiesa, politica, magistratura, forze dell’ordine, cittadini, uomini e donne di buona volontà. O lavoriamo insieme per il bene della nostra terra o affonderemo tutti, da soli”.
Un messaggio forte, che va oltre l’emergenza idrica e si allarga a un concetto più ampio di responsabilità collettiva. Il Vescovo ha infine esortato tutti a mettere da parte gli interessi personali per costruire strumenti di pace e condivisione. “Dobbiamo formare un arcobaleno di pace, per preservare questa terra da un futuro di siccità e desolazione. Nessuno può tirarsi indietro: ciascuno, nel proprio ruolo, deve agire con urgenza e spirito di collaborazione”.

Un appello che non può cadere nel vuoto. La Capitanata ha bisogno di risposte e di azioni concrete. È il momento di agire. Insieme.

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