È arrivato il momento dei saluti. Dopo otto edizioni che, dal 2016 al 2024, hanno trasformato il borgo di Bovino in un punto di riferimento per la lettura, il pensiero critico e la cultura del Sud, il festival “Letture d’agosto” chiude la sua esperienza. L’annuncio è arrivato con due post pubblicati sulla pagina ufficiale Facebook del festival da parte dei suoi ideatori e curatori, Oscar Buonamano e Lea Durante, che con lucidità e affetto hanno comunicato la fine di un ciclo.
Una scelta sofferta ma consapevole, come ricorda una citazione di Goffredo Fofi riportata dagli stessi curatori: “le manifestazioni culturali hanno una loro vita, e poi devono concludersi”.
Ma l’annuncio non è solo un commiato. Il secondo post invita a guardare avanti:
Un viaggio culturale lungo otto estati
Fin dalla sua nascita nel 2016, “Letture d’agosto” ha scelto di parlare al pubblico con linguaggi autentici, rifiutando l’idea della cultura-spettacolo. In otto edizioni, il festival ha costruito un’identità forte e coerente, fatta di parole che interrogano, storie che illuminano e incontri che fanno comunità.
Ogni estate ha avuto un tema centrale: dal Mezzogiorno narrato con sguardo critico (Il lungo viaggio del Sud, 2023) al rapporto tra uomo e natura (Umanimali, 2024), passando per le riflessioni sulle aree interne e la rigenerazione culturale (2022), fino ai dibattiti sulle identità meridionali, la funzione sociale della letteratura, la memoria e l’impegno civile.
Il festival ha ospitato voci importanti della letteratura e della saggistica italiana. Hanno preso parte, tra gli altri:
Donatella Di Pietrantonio, autrice de L’arminuta
Carmine Pinto, con Il brigante e il generale
Leonardo Palmisano, con le sue inchieste sul lavoro nero e le mafie
Marco Panara, editorialista e saggista, con La rivoluzione dell’hamburger
Giovanni Rinaldi, scrittore e narratore del lavoro e della memoria
Sandra Gesualdi, in dialogo su Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana
Davide Grittani, con Il gregge, e tanti altri
Accanto a loro, studiosi, giornalisti, attori, docenti, musicisti, lettori: una comunità culturale fatta di persone e relazioni.
Oltre ai libri il festival ha sempre dato spazio al teatro civile e di parola, grazie al laboratorio teatrale Sotto il cielo di carta, curato da Vincenzo Russo, che ha messo in scena negli anni performance come Stereotipici, Nel nome del pane e reading teatrali nei luoghi più suggestivi del borgo.
Gli incontri si sono svolti tra piazza Marino Boffa, piazza Duomo, Villa comunale, parco Liliana Rossi, Chiesa del Carmine e Palazzo Pisani, trasformando ogni angolo del paese in un crocevia di pensieri.
La pagina Facebook ufficiale di Letture d’agosto resterà accessibile, diventando un archivio pubblico e condiviso: otto anni di immagini, programmi, locandine, riflessioni, incontri. A raccogliere il testimone sarà il Presidio del libro di Bovino che continuerà a proporre iniziative culturali, nuove letture e format di incontro per mantenere vivo lo spirito del festival, pur in forme diverse.
Non è un addio, ma una trasformazione. Il senso profondo dell’iniziativa resta: abitare i luoghi con la cultura, rendere le comunità protagoniste della parola, far circolare libri e domande in un Sud che spesso cerca voce.
Un ringraziamento va a chi ha reso possibile questo importante festival:
agli autori e autrici che hanno condiviso le loro opere;
agli editori e moderatori;
agli spettatori, sempre numerosi e attenti;
ai volontari e ai lettori del gruppo Curarsi con i libri, con le loro proposte come il Book Speed Date;
agli spazi che hanno accolto le parole: piazze, giardini, palazzi, cortili.
E naturalmente, a chi ha ideato, costruito, curato e accompagnato tutto:
Oscar Buonamano, giornalista e operatore culturale;
Lea Durante, docente universitaria e anima critica del progetto.
A loro va il merito di aver creato un festival che non si è limitato a “portare” libri, ma ha saputo radicarli nella realtà, nelle storie e nelle persone di un territorio spesso dimenticato.
Letture d’agosto finisce, ma la cultura resta tra le montagne silenziose dei Monti Dauni.
Chiude un ciclo. Si apre un’eredità.
Segui ora le attività su:
Presidio del libro di Bovino – Facebook
La pagina di Letture d’agosto resterà sempre consultabile come archivio pubblico del progetto
“Quest’anno Letture d’agosto non ci sarà. Abbiamo lavorato, come sempre, alla sua realizzazione, ma una serie di circostanze negative hanno determinato la nostra, comune, decisione di soprassedere… Sono stati otto anni belli e intensi in cui speriamo di essere stati in grado di stimolare domande e porre questioni.”
Ma l’annuncio non è solo un commiato. Il secondo post invita a guardare avanti:
“Conclusa la lunga e bella stagione di Letture d’agosto, il Presidio del libro propone per l'estate altre letture, nuovi eventi e incontri. Ci spostiamo sulla pagina Facebook Presidio del libro di Bovino, mentre questa pagina resterà sempre visitabile, come memoria condivisa.”
Fin dalla sua nascita nel 2016, “Letture d’agosto” ha scelto di parlare al pubblico con linguaggi autentici, rifiutando l’idea della cultura-spettacolo. In otto edizioni, il festival ha costruito un’identità forte e coerente, fatta di parole che interrogano, storie che illuminano e incontri che fanno comunità.
Ogni estate ha avuto un tema centrale: dal Mezzogiorno narrato con sguardo critico (Il lungo viaggio del Sud, 2023) al rapporto tra uomo e natura (Umanimali, 2024), passando per le riflessioni sulle aree interne e la rigenerazione culturale (2022), fino ai dibattiti sulle identità meridionali, la funzione sociale della letteratura, la memoria e l’impegno civile.
Il festival ha ospitato voci importanti della letteratura e della saggistica italiana. Hanno preso parte, tra gli altri:
Donatella Di Pietrantonio, autrice de L’arminuta
Carmine Pinto, con Il brigante e il generale
Leonardo Palmisano, con le sue inchieste sul lavoro nero e le mafie
Marco Panara, editorialista e saggista, con La rivoluzione dell’hamburger
Giovanni Rinaldi, scrittore e narratore del lavoro e della memoria
Sandra Gesualdi, in dialogo su Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana
Davide Grittani, con Il gregge, e tanti altri
Accanto a loro, studiosi, giornalisti, attori, docenti, musicisti, lettori: una comunità culturale fatta di persone e relazioni.
Oltre ai libri il festival ha sempre dato spazio al teatro civile e di parola, grazie al laboratorio teatrale Sotto il cielo di carta, curato da Vincenzo Russo, che ha messo in scena negli anni performance come Stereotipici, Nel nome del pane e reading teatrali nei luoghi più suggestivi del borgo.
Gli incontri si sono svolti tra piazza Marino Boffa, piazza Duomo, Villa comunale, parco Liliana Rossi, Chiesa del Carmine e Palazzo Pisani, trasformando ogni angolo del paese in un crocevia di pensieri.
La pagina Facebook ufficiale di Letture d’agosto resterà accessibile, diventando un archivio pubblico e condiviso: otto anni di immagini, programmi, locandine, riflessioni, incontri. A raccogliere il testimone sarà il Presidio del libro di Bovino che continuerà a proporre iniziative culturali, nuove letture e format di incontro per mantenere vivo lo spirito del festival, pur in forme diverse.
Non è un addio, ma una trasformazione. Il senso profondo dell’iniziativa resta: abitare i luoghi con la cultura, rendere le comunità protagoniste della parola, far circolare libri e domande in un Sud che spesso cerca voce.
Un ringraziamento va a chi ha reso possibile questo importante festival:
agli autori e autrici che hanno condiviso le loro opere;
agli editori e moderatori;
agli spettatori, sempre numerosi e attenti;
ai volontari e ai lettori del gruppo Curarsi con i libri, con le loro proposte come il Book Speed Date;
agli spazi che hanno accolto le parole: piazze, giardini, palazzi, cortili.
E naturalmente, a chi ha ideato, costruito, curato e accompagnato tutto:
Oscar Buonamano, giornalista e operatore culturale;
Lea Durante, docente universitaria e anima critica del progetto.
A loro va il merito di aver creato un festival che non si è limitato a “portare” libri, ma ha saputo radicarli nella realtà, nelle storie e nelle persone di un territorio spesso dimenticato.
Per otto estati si è acceso un dialogo. Un festival piccolo e necessario, che ha scelto di non gridare, ma di far pensare.
Letture d’agosto finisce, ma la cultura resta tra le montagne silenziose dei Monti Dauni.
Chiude un ciclo. Si apre un’eredità.
Segui ora le attività su:
Presidio del libro di Bovino – Facebook
La pagina di Letture d’agosto resterà sempre consultabile come archivio pubblico del progetto
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