domenica 28 aprile 2024

Bovino in 2ª categoria

Il Bovino ha raggiunto la salvezza con una giornata d'anticipo, dimostrando carattere e grinta. Era l'obiettivo minimo per questo primo anno da neopromossa in 2ª categoria, e domenica 21 aprile il Bovino lo ha raggiunto matematicamente. Un traguardo importante per una squadra giovane e ambiziosa, che ha saputo affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione. Un plauso a tutti i giocatori, al mister Rigillo e alla società per questo fantastico risultato.




Oggi domenica 28 il Bovino giocherà la terzultima gara contro l’USD ELCE DELICETO in trasferta ad Ordona.




martedì 16 aprile 2024

Impianto di trattamento fanghi a Savignano Irpino: la protesta dei comuni

Un acceso dibattito sta animando la provincia di Avellino e la Capitanata a causa del nuovo impianto di trattamento fanghi previsto a Savignano Irpino, in località Ischia. La struttura, progettata da una società privata, dovrebbe trattare fino a 60.000 tonnellate annue di fanghi civili e industriali, trasformandoli in ammendante compostato e fanghi essiccati da termovalorizzare.

Le opposizioni dei comuni

Tuttavia, il progetto ha incontrato la ferma opposizione di numerosi comuni limitrofi, tra cui Savignano Irpino stesso, Ariano Irpino, Montaguto, Panni e, in particolare, Bovino in provincia di Foggia.

Un fronte comune contro l'impianto

Al centro delle preoccupazioni vi sono i potenziali rischi ambientali e l'impatto negativo sulla salute pubblica. L'impianto, situato in un'area a vocazione agricola, potrebbe generare odori nauseabondi, inquinare le falde acquifere e compromettere la qualità del paesaggio. Inoltre, si teme un aumento del traffico pesante e un deprezzamento del valore immobiliare delle zone circostanti. Le amministrazioni locali hanno deciso di unirsi in un fronte comune contro l'impianto di Savignano Irpino, i sindaci hanno sottoscritto un documento congiunto in cui si chiede la revoca dell'autorizzazione all'impianto, evidenziando le carenze del progetto e i potenziali rischi per l'intera area. . La mobilitazione del Comune ha coinvolto anche la cittadinanza, che ha partecipato attivamente a diverse iniziative di protesta e sit-in per manifestare il loro dissenso

Le richieste al Governo e alla Regione:

Le proteste e le preoccupazioni dei cittadini e dei sindaci hanno acceso un faro sulla vicenda. La richiesta unanime è quella di un'attenta valutazione del progetto da parte del Governo e della Regione Campania, con la massima attenzione all'impatto ambientale e alla salute pubblica. Si auspica un confronto aperto e trasparente con le comunità locali per trovare soluzioni alternative e sostenibili per il trattamento dei fanghi.




La partita rimane aperta:

Il futuro dell'impianto di Savignano Scalo è ancora incerto. Le diverse posizioni in gioco e le forti opposizioni dei comuni coinvolti rendono la situazione complessa e delicata. La decisione finale spetterà alle autorità competenti, che dovranno valutare attentamente tutti gli aspetti del progetto e le legittime preoccupazioni dei cittadini.

Le preoccupazioni della sindaca Russo

La sindaca di Bovino, Stefania Russo, si è fatta portavoce delle numerose preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle amministrazioni locali. In una intervista ad un giornale campano online ha dichiarato:

“emergono le seguenti criticità e vincoli in quanto il sito di interesse:

1. E' delimitato da strade classificate con rischio frana “moderato” e “elevato”.

2. Si trova a 1 km circa dalla Zsc IT9110032 “Valle del Cervaro, Bosco dell’Incoronata” della Regione Puglia.



3. Ricade in un’area caratterizzata da produzioni doc.

4. Risulta essere soggetto a vincolo idrogeologico: l’area ricade nell’ambito di competenza del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico (Pai) dell’Adb della Puglia.

Siamo molto preoccupati per l'impatto negativo che tale impianto potrà avere sull'area e valuteremo tutte le iniziative, insieme all’Unione dei Comuni dei Monti Dauni, alla Regione Puglia e a tutti i soggetti coinvolti, per tutelare il nostro territorio: é davvero paradossale che questo accada mentre noi da anni lavoriamo all’istituzione del Parco regionale della Valle del Cervaro, dato che la L.R. 19/1997 individua la nostra come area avente preminente interesse naturalistico, nonchè ambientale e paesaggistico.
Da anni in Puglia si cerca di valorizzare il corridoio ecologico del fiume Cervaro, sito unico che va tutelato e protetto, nonché inserito in rete natura 2000, mentre nel versante campano è oggetto di violenze e contraddizioni.”

Il futuro del progetto

Al momento, il progetto dell'impianto di trattamento fanghi è ancora in fase di valutazione da parte delle autorità competenti. La forte opposizione delle comunità locali e le numerose criticità sollevate potrebbero influenzare l'esito dell'iter autorizzativo.

La mobilitazione dei cittadini e la coesione delle amministrazioni locali rappresentano un segnale importante di attenzione verso la tutela del territorio e la salvaguardia dell'ambiente.